Dall’alto della collina del quartiere Vomero s’innalza imponente Castel Sant’Elmo. Di origine medievale, fu ampliato da Roberto d’Angiò nel 1329 per farlo diventare un palatium per i regnanti e la corte, e arricchito da due torri, crollate nel 1456 a causa di un sisma insieme ad alcune cortine murarie. Trasformato durante il viceregno spagnolo, ossia dal 1504 al 1707, in una vera e propria fortezza difensiva, fu pensato e poi realizzato a pianta stellare.

Nel 1547 venne innalzata la chiesa, successivamente rasa al suolo da un fulmine nel 1587 insieme alla palazzina del castellano e agli alloggi militari. Fu riedificata soltanto tra il 1599 e il 1610, quando il Castello venne ristrutturato da Domenico Fontana, che volle inaugurare anche un nuovo ponte levatoio. Soltanto dopo il periodo della dominazione borbonica e fino al 1952 fu instituito un carcere militare, per poi passare a demanio militare sino al 1976; da qui partono finalmente gli interventi di restauro a cura del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania che andranno a rendere di nuovo visitabili i sotterranei, gli antichi percorsi e i camminamenti di ronda. Inoltre, nel 1982 l’intero complesso fu affidato alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Napoli, che ha sapientemente recuperato nuovi spazi espositivi con lo scopo di ospitare mostre di importanza internazionale.

Da non perdere è il Museo del Novecento, negli spazi del Carcere Alto. Qui vengono ospitate circa 170 opere, tra quadri e sculture, che vanno a documentare lo sviluppo artistico avvenuto a Napoli durante l’arco del 1900, dal futurismo al neorealismo. Inoltre, è possibile ammirare sull’antica meridiana di Piazza d’Armi lo splendido lavoro di Mimmo Paladino, il celebre Elmo.