Il Castel dell’Ovo sorge sull’isolotto tufaceo di Megaride, accanto al Borgo Marinaro e al porticciolo. E’ collegato al lungomare più bello del mondo da un pontile. Secondo un’antica leggenda, Virgilio avrebbe celato al suo interno, in un angolo ben serrato e segreto, una gabbia contenente un uovo incantato. Da quell’uovo sembra dipendessero “tutti li facti e la fortuna del Castel Marino” e della città stessa.

Le prime costruzioni risalgono all’epoca greco-romana. Il Castello subì una ricostruzione totale durante il periodo normanno. Durante il regno degli Svevi fu usato anche come prigione di stato. Gli aragonesi se ne impossessarono nel Quattrocento e lo ricostruirono a loro volta. Fu allora che il castello assunse la forma rappresentata nella famosa Tavola Strozzi, che trovate esposta nel Museo di San Martino. Il periodo dei viceré spagnoli vide in questi luoghi la prigionia del filosofo Tommaso Campanella fino alla sua condanna a morte. Il XIX secolo fu testimone della comparsa sull’isolotto roccioso di celebri Café Chantants, come l’Eldorado e il Santa Lucia. Questi Café hanno visto il passaggio di personalità famose come Salvatore di Giacomo e Edoardo Scarfoglio.  

Attualmente del Castello, utilizzato per cerimonie e convegni, sono visitabili le due torri Normandia e Maestra, i resti della Chiesa di San Salvatore, una sala gotica coperta a volte, una loggia ogivale del ‘300 trasformata in cappella, la Sala delle Colonne, i resti di un loggiato quattrocentesco, le celle dei monaci, il cosiddetto Carcere della Regina Giovanna.
Dalle terrazze del Castello si gode la vista indimenticabile di Napoli, con Posillipo e il Vesuvio, e del suo Golfo.