La Villa Comunale di Napoli è uno dei luoghi-simbolo della città, nonché un bellissimo giardino storico di circa 1 chilometro che vanta numerosi pini, palme, eucalipti e lecci. Fatta edificare dal re Ferdinando IV di Borbone nel 1780, la sua architettura, curata in ogni dettaglio da Carlo Vanvitelli, si ispira alle “Tuilieres” di Parigi con i suoi percorsi per il passeggio arricchiti da piccoli templi, fontane, statue neoclassiche e una cassa armonica in ghisa e vetro. 

Nel 1807 Giuseppe Bonaparte affidò nuovi lavori di ampliamento agli architetti Stefano Gasse e Paolo Ambrosino, mentre per la scelta delle essenze arboree fu chiesta la consulenza dell’ispettore dell’Orto Botanico, Friedrich Dehnhardt. Grazie alla realizzazione di un “boschetto” la Villa prese l’aspetto di un vero e proprio parco cittadino, decorata da aiuole e piccoli sentieri. Infine, nel 1869 prese la denominazione di comunale municipale e fu ampliata verso il mare di via Caracciolo.

Un’ultima restaurazione è avvenuta tra il 1997 e il 1999 da Alessandro Mendini. Furono progetti gli chalet e risistemati gli spazi verdi, creati la cancellata e un nuovo impianto di illuminazione. In questa zona si trovano anche altri edifici, come il Circolo della Stampa e l’importante stazione zoologica Anton Dohr dove risiede l’acquario più antico d’Europa. La Villa è aperta tutti i giorni dell’anno e l’accesso è gratuito.