La Chiesa del Gesù Nuovo nacque su un edificio pre-esistente: il palazzo rinascimentale dei San Severino, principi di Salerno. Fu acquistato dai Gesuiti nel 1584 e ristrutturato dall’architetto gesuita Giuseppe Valeriano. Il risultato è un edificio religioso con impianto a croce greca e un braccio longitudinale lievemente allungato.
Del palazzo quattrocentesco ha mantenuto la particolarissima facciata, formata da bugne di piperno tagliate a forma di diamante. Si tratta di un unicum nel panorama dell’architettura meridionale. Le bugne della Chiesa del Gesù Nuovo presentano una peculiare caratteristica: delle singolari incisioni di circa dieci centimetri. Solo recentemente si è scoperto il vero significato di questi strani simboli. Uno studio di Vincenzo De Pasquale, storico dell’arte rinascimentale napoletana, e dei musicologi ungheresi Csar Dors e Lorànt Réz, ha fatto emergere che quei segni sono lettere dell’alfabeto aramaico, corrispondenti a note musicali.
Chi arriva dunque alla Chiesa del Gesù Nuovo si troverà di fronte a un maestoso pentagramma sul quale è incisa una melodia musicale per strumenti a plettro. Questa composizione, intitolata “Enigma”, dura circa tre quarti d’ora e va letta da destra a sinistra e dal basso verso l’alto.
L’interno della chiesa è prevalentemente in stile barocco e presenta una ricca decorazione marmorea. Tra le tante opere che abbelliscono questo tempio cristiano, va certamente menzionato il capolavoro di Francesco Solimena datato 1725: l’affresco della controfacciata raffigurante la Cacciata di Eliodoro dal Tempio. In una delle cappelle, quella della Visitazione, si venera San Giuseppe Moscati (1880-1927), medico, ricercatore e docente universitario canonizzato da Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1987. Moscati era solito recarsi al Gesù Nuovo ogni mattina prima di iniziare la sua giornata. La chiesa conserva le spoglie del “medico santo”, i suoi mobili e gli effetti professionali e personali.